Parcheggio pubblico gratuito

Cassa

Per ulteriori informazioni sugli orari di apertura e il biglietto d'ingresso si prega di consultare il sito www.muzeum.bratislava.sk

Cappella paleocristiana

Si tratta di una costruzione a vano unico, con orientamento nord-sud, scoperta in occasione delle ricerche archeologiche condotte nel 1975. Il suo ingresso era rappresentato da un lungo passaggio simile ad un corridoio (dromos), la cui parte in muratura consisteva di lastre di pietra arenaria ben lavorata. Nella muratura sono state rinvenute dieci insenature per l'inserimento dei pali della struttura portante. Alla parete orientale era collegato un edificio annesso, assai danneggiato, a forma di abside. In una delle insenature è stata ritrovata una croce di ferro con dei fori per il suo fissaggio. La struttura è stata ricostruita diverse volte, a testimonianza del fatto che è stata utilizzata per un periodo di tempo assai lungo. La sua pianta ricorda la forma di un antico sepolcro (cella memoriae). Questa circostanza, insieme al ritrovamento della croce, suggerisce che si tratta probabilmente di un edificio sacro paleocristiano - cappella del IV secolo.

Insediamento dell'XI – XIII secolo

Fondamenta di due case, parte integrante di un insediamento dell'XI – XIII secolo. L'insediamento era formato da case a uno o due vani con pianta quadrata o rettangolare di diversa grandezza. Le case erano provviste di fondazioni in pietra e in alcuni casi l'altezza della muratura conservata fa pensare che si potesse trattare anche di edifici interamente in pietra. In un caso, sulla corona della fondazione in pietra, è stata scoperta un'incanalatura per la collocazione di una struttura a capanna. Negli edifici sono stati rinvenuti oggetti in ceramica e monete dei sovrani ungarici Salomone (1065 – 1074) e Ladislao (1075 – 1095).

La slava

La statua della "Slava" della scultrice accademica Ľudmila Cvengrošová.

Porta orientale

Fu fatta costruire all'inizio del XVI secolo da parte dei conti di Svätý Jur e Pezinok nell'ambito dei lavori di fortificazione, insieme alle mura di cinta sudorientali. In termini di disposizione la porta è di conformazione simile a quella occidentale e settentrionale. Si accedeva ad essa attraverso un pendio relativamente ripido e difficilmente accessibile che scendeva verso il Danubio; ecco perché davanti ad essa non vi era nessun fossato o spazio di protezione antistante. L'ingresso in sé era ricavato da un semplice arco in pietra di cava. Sul lato interno si trova una base per il fissaggio del cancello. Nella parte inferiore si sono conservate delle pietre conche con un foro per l'inserimento del perno per il cancello. Le torri con pianta a forma di semicerchio che proteggono la porta non sono collocate simmetricamente ai lati di quest'ultima, come invece riscontriamo presso la porta occidentale e settentrionale. Le corone delle torri e il muro tra di esse erano provvisti di merlatura dopo la quale seguiva il cammino di ronda. La porta orientale si è conservata fino ad oggi praticamente nella sua interezza.

Deposito delle munizioni

Questo edificio a locale unico, vicino alle mura di cinta nella parte sud, fu fatto costruire nel XVII secolo dalla famiglia Pálffy. È incassato al di sotto del terreno e vi si accedeva attraverso una rampa dal lato nord. La sua ubicazione nelle immediate vicinanze del muro di cinta, dove proprio in queste zone erano incorporati dei bastioni per l'artiglieria, indica che si trattava di un edificio con funzioni militari, molto probabilmente un deposito per le munizioni. Le origini di quest'edificio sono legate ai lavori di fortificazione contro gli attacchi turchi. Dall'ingresso del deposito delle munizioni, lungo il percorso del sentiero attuale e in direzione del centro del castello, è stato possibile rinvenire una profonda trincea con sezione trapezoidale che fungeva da via d'accesso protetta.

Fondamenta di una chiesa risalente all'epoca della Grande Moravia

Le fondamenta di questo edificio sacro con navata longitudinale e chiusura ad abside triplo si sono conservate sull'altura sudorientale del castrum. Per la costruzione della chiesa nella 2° metà del IX secolo furono utilizzati anche mattoni e pietre di strutture più antiche oggi estintesi. Per questa ragione, durante gli scavi effettuati negli anni '30 del XX secolo, si pensò erroneamente ad un'origine romana della costruzione. Originariamente l'interno della chiesa era decorato da pitture murali. A sud di questa costruzione si sono conservate sei tombe con un ricco inventario (orecchini, collane, ciondoli, coltellini, speroni, acciarini, ecc.).

Belvedere

Ingresso al cortile del centro del castello

Il cortile della parte centrale del castello è separato dalla parte inferiore da un piccolo fossato con ponte levatoio. Dietro di esso si è conservato quel che resta di un palazzo fatto costruire nel XVI secolo dalla famiglia Báthory. L'edificio era dotato di sotterranei, piano terra a livello del cortile e solaio. Le mura di cinta gotiche che formavano la parete nordorientale del nuovo palazzo furono rialzate e decorate con un cornicione in mattoni e attico con semiarchetti, oggi parzialmente conservato. La torre gotica a semicerchio, volta a proteggere la parte centrale del castello, fu incorporata nel layout del nuovo palazzo.

Acqua potabile

Pozzo del castello

Il pozzo fu scavato nel XV secolo dai signori di Gara. È profondo 55 m ed ha un diametro di 2,40 m. Nella parte superiore e inferiore il suo rivestimento è formato da lastre di pietra, mentre al centro osserviamo pietre lavorate. La fila di pietre più bassa è collocata su una corona di prismi di legno a pianta esagonale. Le lastre sono contrassegnate da 772 segni di riconoscimento scalfiti (24 tipi). In occasione dei lavori di pulizia e riparazione del pozzo, sul fondale, sono stati rinvenuti diversi oggetti in ferro e osso, frammenti di ceramica, pelle e vetro, ed anche un insieme di oggetti lignei che servivano per le comuni operazioni di utilizzo del pozzo.

WC

Mostra

La sala esposizioni nel cortile del centro del castello si trova nella galleria del palazzo fatto costruire nel XVI secolo dalla famiglia Báthory. Il locale serve per esposizioni incentrate sulla storia del castello di Devín.

Parte superiore del castello

La parte superiore del castello era separata da quella centrale mediante fossi a forma di collo con un ponte in legno. Nella seconda metà del XIII secolo o al massimo nella prima metà del XIV, sulla roccia del castello fu edificata una torre cilindrica circondata da mura. Nel XV secolo i nuovi proprietari del castello (i signori di Gara) ricostruirono assai generosamente la parte alta del castello cambiando l'intero layout. Nel massiccio roccioso sotto le mura della parte alta del castello sono stati scoperti degli anfratti cavernosi, in passato sfruttati per diverse finalità. La parte alta del castello andò distrutta a seguito di un'esplosione nel 1809 e poi ancora nel 1921, quando fu fatto saltare il monumento del millennio.

Belvedere

Belvedere

Casotto delle guardie

La costruzione appartenente al corpo di guardia del castello fu realizzata nella seconda metà del XV secolo, nei pressi della porta situata sul vallo nord. È costituita da due locali e da una cantina a volte di 8 m di lunghezza. L'ampia superficie, senza alcun elemento divisorio, del piano terra dell'edificio assicurava uno spazio sufficiente per il corpo di guardia, formato da circa 20 uomini. A confermare la data dell'edificio è anche la ceramica marchiata (sulla pavimentazione) e una moneta (denaro) di re Mattia I (1468 – 1490) coniata a Kremnica.

La monaca

Proprio sopra la confluenza del Danubio e della Morava, sulla sommità di una roccia sottile, si erge una torretta di guardia. Il bastione poligonale con merlatura, alto quasi 5 m, fu costruito nel XVI secolo. Successivamente si svilupparono attorno ad essa diverse leggende e ricevette il nome di "Torre vergine" o "Monaca". Sempre nello stesso periodo la famiglia Báthory fece realizzare anche la via che costeggia il fiume al di sotto del massiccio roccioso. La strada fu subito protetta da un muretto con una porta. E allo stesso tempo furono murati anche tutti i punti impervi della roccia nella parte sud-ovest e sud, dove furono edificati diversi bastioni di guardia.

L'anfiteatro

Sul pendio meridionale del colle del castello, sopra la confluenza tra il Danubio e la Morava, nel 1939 fu costruito un anfiteatro. All'epoca Devín apparteneva al Reich. L'anfiteatro serviva per eventi chiamati "Grenzlandtreffen". Dopo la 2° guerra mondiale fu utilizzato per le "Giornate Panslave" e altri eventi culturali come concerti e rappresentazioni d'opera.

Fondamenta della costruzione romana

Il cortile della parte centrale del castello è il luogo di ritrovamento più notevole per quanto riguarda l'architettura di epoca romana a Devín. La scoperta risale agli anni '30 del XX secolo. Fu riscontrato che l'intera costruzione era composta da quattro spazi, di cui uno terminante con un abside orientato verso sud. L'edificio risale al III secolo (ovvero all'epoca della dinastia dei Severi). La sua successiva ricostruzione potrebbe essere stata realizzata sotto l'imperatore Valentiniano I (364 - 375), quando l'attività edilizia dei romani a Devín raggiunse il suo apice. In base al layout e ai tanti ritrovamenti sembra che l'opera fosse parte integrante di un complesso per usi civili. Nel III secolo, periodo alquanto pacifico, vi erano diversi edifici di questo tipo nelle zone antistanti il Limes e servivano per le finalità dei nobili germanici; è possibile però che nel tempo cambiarono la propria funzione.